Giulietta Banzi Bazoli
34 anni, insegnante
Livia Bottardi Milani
32 anni, insegnante
Clementina Calzari Trebeschi
31 anni, insegnante
Alberto Trebeschi
37 anni, insegnante
Euplo Natali
69 anni, pensionato
Bartolomeo Talenti
56 anni, operaio
Luigi Pinto
25 anni, insegnante, deceduto l’1 giugno
Vittorio Zambarda
60 anni, pensionato, deceduto il 15 giugno
34 anni, insegnante
Livia Bottardi Milani
32 anni, insegnante
Clementina Calzari Trebeschi
31 anni, insegnante
Alberto Trebeschi
37 anni, insegnante
Euplo Natali
69 anni, pensionato
Bartolomeo Talenti
56 anni, operaio
Luigi Pinto
25 anni, insegnante, deceduto l’1 giugno
Vittorio Zambarda
60 anni, pensionato, deceduto il 15 giugno
Quello che precede queste brevi note è l’elenco di 8 persone decedute.
Quanti sanno a quale evento sono legate?
Trentacinque anni fa, il 28 maggio 1974, in piazza Loggia a Brescia scoppiò una bomba.
Provocò 8 morti e un centinaio di feriti.
È questo l’evento. Per questo a San Zeno abbiamo una piazza che si chiama 28 maggio ed ai suoi margini è stata posta una pietra incisa che ricorda la strage.
In concomitanza con la ricorrenza, i cittadini si sono riuniti per anni in quella piazza per ascoltare concerti, letture; lo hanno fatto, oltre che per un doveroso omaggio alle incolpevoli vittime, anche perché le nuove generazioni sapessero, vigilassero a loro volta in difesa del quadro democratico.
Insegnanti, operai, pensionati, assieme ad altre migliaia gremivano la piazza, manifestavano perché le frange fasciste che aggredivano operai, studenti, attentavano alle sedi sindacali e di partito, non rimanessero ancora impunite.
Con il cambio di amministrazione i riflettori si sono spenti, la piazza che ospitava,almeno una volta l’anno, memorie e sentimenti, si è svuotata; resiste solo quel piccolo spazio ai suoi margini che mantiene vivo il ricordo, può far sorgere in qualcuno degli interrogativi e fornire risposte.
Ma non tutti dimenticano, ogni anno una mano pietosa pone un fiore su quella pietra, è un gesto che in molti idealmente condividono. La verità storica su quella stagione si è ormai affermata, ma quei morti, i loro famigliari, tutti quelli che quel giorno c’erano, ed hanno rischiato la loro stessa vita, attendono ancora la verità della giustizia.
A chi sostiene la teoria degli opposti estremisti, aggiungo una riflessione di matrice sindacale:
Il movimento dei lavoratori bresciano non ha da superare la fase dell’odio, per il semplice fatto che è stato soltanto vittima della violenza fascista, nella strage e per molto tempo prima.
Quanti sanno a quale evento sono legate?
Trentacinque anni fa, il 28 maggio 1974, in piazza Loggia a Brescia scoppiò una bomba.
Provocò 8 morti e un centinaio di feriti.
È questo l’evento. Per questo a San Zeno abbiamo una piazza che si chiama 28 maggio ed ai suoi margini è stata posta una pietra incisa che ricorda la strage.
In concomitanza con la ricorrenza, i cittadini si sono riuniti per anni in quella piazza per ascoltare concerti, letture; lo hanno fatto, oltre che per un doveroso omaggio alle incolpevoli vittime, anche perché le nuove generazioni sapessero, vigilassero a loro volta in difesa del quadro democratico.
Insegnanti, operai, pensionati, assieme ad altre migliaia gremivano la piazza, manifestavano perché le frange fasciste che aggredivano operai, studenti, attentavano alle sedi sindacali e di partito, non rimanessero ancora impunite.
Con il cambio di amministrazione i riflettori si sono spenti, la piazza che ospitava,almeno una volta l’anno, memorie e sentimenti, si è svuotata; resiste solo quel piccolo spazio ai suoi margini che mantiene vivo il ricordo, può far sorgere in qualcuno degli interrogativi e fornire risposte.
Ma non tutti dimenticano, ogni anno una mano pietosa pone un fiore su quella pietra, è un gesto che in molti idealmente condividono. La verità storica su quella stagione si è ormai affermata, ma quei morti, i loro famigliari, tutti quelli che quel giorno c’erano, ed hanno rischiato la loro stessa vita, attendono ancora la verità della giustizia.
A chi sostiene la teoria degli opposti estremisti, aggiungo una riflessione di matrice sindacale:
Il movimento dei lavoratori bresciano non ha da superare la fase dell’odio, per il semplice fatto che è stato soltanto vittima della violenza fascista, nella strage e per molto tempo prima.
Spartacus
28 maggio 2009
28 maggio 2009