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giovedì 21 gennaio 2010

Dichiarazione di voto relativa al secondo punto odg del consiglio comunale del 14 gennaio 2010

Dall’analisi del bilancio di previsione 2010 e dai suoi allegati constatiamo:
  1. la regolarità tecnica del bilancio come da parere del responsabile del servizio finanziario e del revisore dei conti, anche se riteniamo inopportuno lo sbilancio fra le entrate correnti e le spese correnti, coperto con presunti oneri di edificazione. Riguardo ai numerosi mutui accesi, riteniamo troppo ottimistico presupporre che nei prossimi anni il costo del denaro resti così basso.
  2. l’assenza di una politica di gestione del personale: si riconosce che è sottodimensionato, cosa che si prende come scusa quando non si riescono ad espletare i normali adempimenti (vedi lettera della segretaria Lamari al Prefetto). Ciò causa ritardi ed inefficienze nei servizi ai cittadini, determina una carenza di controllo del territorio, tante telecamere un solo vigile che essendo solo, non riesce a far rispettare il divieto di transito dei mezzi pesanti in via Roma, così oltre ai disagi, dobbiamo rifare i dossi a spese dei cittadini di San Zeno. Si sposta una unità dell’ufficio Segreteria (già gravato da numerosi impegni e sotto organico, come dichiarato dal lui stesso) in biblioteca. Aumentano forse i servizi ai cittadini per la biblioteca, NO, l’orario rimane tale anche con tre persone. Tutto ciò si desume dalla lettura delle spese del personale, perché non si ha il coraggio di dichiararlo nella relazione programmatica. Infatti guarda caso, fra la documentazione l’organico previsto per la Segreteria e la Biblioteca, non compare.
  3. l’assenza di una volontà politica che renda trasparenti gli effetti che l’azione economica del bilancio ha sui servizi e sul grado di soddisfazione dei cittadini. Parliamo di bilancio sociale o ancor meglio di bilancio partecipativo. Per meglio spiegarci con questo tipo di impostazione, un ente pubblico, non può limitarsi a dire che vuole spendere 500.000€ per i servizi sociali o scolastici, ma deve arricchire questo dato con il numero di persone che beneficeranno dei servizi e possibilmente inserire il grado di soddisfazione registrato nell’erogazione dei suddetti servizi l’anno precedente. Si ha forse paura di specchiarsi, si perché è così che è stato definito il bilancio sociale, lo “specchio magico”.
  4. questa totale assenza di volontà, ancor meglio si evidenzia nella documentazione allegata al bilancio e nella descrizione dei programmi di governo, che risultano essere un semplice elenco della spesa, nessuna indagine demografica, nessuna indagine nemmeno quando prevista, come la condizione socio-economica delle famiglie;
  5. ma quali emendamenti avremmo dovuto presentare in cinque giorni, di fronte ad un bilancio da rifare nella sua impostazione sociale e nelle sue finalità? Con quale prospettive, visto che (a parte stasera) ci troviamo sempre di fronte ad un muro di gomma? Come potevamo presentare seri emendamenti, ed impostare una seria e preventiva discussione in commissione bilancio, se questa costituita il 17 dicembre, viene convocata dall’assessore al bilancio solo due giorni prima del consiglio. Una commissione dove la maggioranza si elegge il presidente ed il vicepresidente, senza ascoltare ragioni e senza rispettare lo statuto comunale e la normativa. È anche una questione etica e di stile, non solo normativa, nelle commissioni di controllo, come la commissione bilancio, la presidenza va all’opposizione e se si vuole lavorare seriamente si convoca nei giusti tempi.
  6. che le dichiarazioni di intenti come quelle posta a pag 38 della relazione programmatica: "L’obbiettivo primario politico e sociale di questa amministrazione è il raggiungimento di uno stato di soddisfacimento generale dei bisogni della collettività. Vista la congiuntura economica che si evidenzia anche nel nostro territorio, si prevedono maggiori risorse da destinare in corso d’anno al sostegno dei nuclei famigliari in difficoltà." Stridono fortemente di fronte ad una amministrazione che dopo aver determinato l’aumento delle bollette dell’acqua di oltre il 30% si appresta ad aumentare la tassa dei rifiuti del 10%. Quale sostegno alle famiglie si esercita, con i tagli alla scuola materna, che determineranno altri aumenti delle rette? Dove sono gli aiuti alle famiglie monoreddito, a quelle numerose, ai pensionati al minimo, ai disoccupati ai cassaintegrati?
  7. che sull’aumento della TARSU, non si è fatto un buon lavoro da un punto di vista politico. Per questo tipo di tassa, di fronte ad un aumento dei costi, ci si limita ad un aumento uguale per tutti delle tariffe, senza distinguere fra i tipi di utenze, fra la quantità di rifiuti prodotti e indipendentemente dal reddito della persona o famiglia tassata. A cosa serve la politica se bastano i ragionieri? Meno rifiuti meno costi e tariffe più basse, perciò niente aumenti. Vanno premiati ed incentivati quei cittadini, quelle attività, commerciali, artigianali ed industriali che si impegnano a produrre meno rifiuti. Non si può fare a meno di distinguere dal reddito delle persone, non è segno di equità porre come esenti indistintamente solo gli ultrasettantacinquenni. Riteniamo, ad esempio, sia più giusto, prevedere l’esonero della tassa per un settantenne con la pensione al minimo, piuttosto che un settantaseienne con un reddito annuo di 100.000€.

Per i suddetti motivi, malgrado la regolarità tecnica, il Gruppo consiliare “San Zeno è di tutti” dichiara il suo voto fortemente contrario in merito ad un bilancio che non tiene conto dei bisogni delle persone, dell’ambiente, della qualità della vita e fa ricadere l’aumento della pressione fiscale sui soliti noti.


Il capogruppo
"San Zeno è di tutti"
Fabio Odelli

Cronache, di parte, dal Consiglio Comunale del 14.01.2010

L’ultimo Consiglio Comunale ha avuto come suo punto focale la discussione in merito al bilancio di previsione 2010 ed al pluriennale 2010-2012.

Per spiegare tutto “sto popò di roba”, l’assessore al bilancio ha impiegato circa una ventina di minuti (in difetto piuttosto che in eccesso!), confermandoci nell’idea di un bilancio improvvisato, raffazzonato, pieno di buchi e lacune, con cifre – in particolare per quel che riguarda ricavi dalla vendita di aree fabbricabili od oneri di urbanizzazione - che, dato il momento di crisi generale ed in particolare del mercato immobiliare, sembrano, quantomeno, di difficile conseguimento .

Alla fine dell’approfondita disamina dell’assessore, prima di iniziare la discussione, mi sono preoccupato di chiedere al sindaco se sussistessero o meno i tempi di discussione a suo tempo dettati dal sindaco stesso: il primo cittadino ha risposto che non sussistevano, in quanto non erano previste risposte ad interpellanze. E’ sembrato quindi che la domanda non avesse ragione di essere. Peccato che il sindaco scordi come, quando in modo singolare prese questa decisione, dettò tempi non solo per la discussione in merito alle interpellanze, ma soprattutto per la discussione dei punti all’o.d.g. del consiglio!

Dopo questa stravagante risposta, abbiamo iniziato a porre i nostri rilievi partendo dalla mancanza di un parere della Commissione bilancio, cosa non ritenuta essenziale dalla maggioranza, con l’assessore che si è trincerato dietro il regolamento, che non prevede la necessità del parere. Peccato che, in sede di Commissione bilancio, la maggioranza si sia dimenticata quanto dice lo Statuto comunale (da loro redatto…) circa il presidente di detta Commissione; all’art. 28, punto 2, lo Statuto prevede che “…la presidenza delle commissioni di garanzia e di controllo, deve essere attribuita all’opposizione…”: naturalmente, il presidente eletto è un membro indicato dalla maggioranza. Su questo punto, però, avremo modo di farci valere in Commissione Statuto e regolamenti.

Fabio ha quindi continuato a porre domande e le risposte sono state un festival di “non so”, di ammissioni di quanto volevamo sentire, e di vere e proprie “perle”. Una di queste l’assessore Frisoni l’aveva infilata in sede di presentazione, affermando che non ci si deve preoccupare se alcune entrate diminuiscono rispetto all’anno precedente, perché se altre aumentano si avranno a disposizione più risorse. Peccato che tale ragionamento non si basi su dati certi e che valga anche il contrario: infatti, verrebbe da chiedere all’assessore, cosa succederebbe se, per caso, dovessero diminuire anche le altre entrate previste?

Continuando con le perle, dal ragionamento dell’assessore Frisoni in merito alla raccolta dei rifiuti è sembrato quasi di percepire che i cittadini di San Zeno debbano ringraziare l’amministrazione per il servizio reso… Rispondendo alle efficaci e pertinenti domande di Fabio, sempre a proposito dell’aumento della Tarsu, hanno dovuto ammettere che l’aumento del 10% è uno scoglio arduo per molte famiglie e, gli amministratori del nostro Comune, non ci hanno saputo dire se esiste un regolamento che disciplini l’applicazione di tale tassa…!

In merito a questo punto, come si potrà evincere anche dalla dichiarazione delle nostre motivazioni di voto, la cosa che abbiamo giudicato maggiormente negativa, è stata la decisione di un aumento secco della tariffa a carico di tutti i sanzenesi, senza la previsione per lo meno di un percorso indirizzato ad un cambiamento della gestione del ritiro della nettezza urbana, che si caratterizzi per una diminuzione dell’aggravio di costi sui cittadini (si veda ad esempio l’innovativa esperienza da poco attuata a Borgosatollo). L’assessore Bertelli ci ha assicurato che nella maggioranza ci siano delle idee su come impostare in maniera diversa il servizio; da parte nostra, quanto prospettato dall’assessore nella discussione ci sembra un chiaro indicatore di questa volontà: verificheremo ora, nella commissione deputata ed in Consiglio, il procedere di questo percorso e, se ciò avverrà, saremo pronti a portare il nostro contributo.

Quando è stata fatta rilevare la mancanza di molti dati, numeri ed analisi all’interno del bilancio (ad esempio: dati sulla natalità e mortalità nell’ultimo quinquennio, voce “condizione socio-economica delle famiglie” lasciata vuota, mancanza degli organici dell’ufficio segreteria e della biblioteca, mancanza analisi sull’andamento della raccolta rifiuti, ecc.) – per la maggior parte dei casi ammessa e riscontrata dalla stessa maggioranza - il sindaco ci ha perentoriamente rassicurato che verranno inseriti; quando è stato chiesto il perché non ci fossero, l’assessore al bilancio ha risposto che non sapeva dircelo. Noi ci chiediamo, invece, viste le lacune presenti, su cosa ci si è basati per inserire i numeri a bilancio, o, per lo meno, che attendibilità hanno questi e le scelte compiute…?

Alla domanda circa il taglio di ulteriori 9.000,00€ di trasferimenti alla scuola materna, l’assessore De Carlo prima ha attaccato la risposta con un incerto ed eloquente “se ricordo bene…”, quindi ha provato a mischiare le carte, cercando di fare il gioco delle tre carte, ma di fronte alla precisa sollecitazione di Fabio a rispondere alla sua domanda chiara, puntuale ed inequivocabile, ha dovuto ammettere che si tratta di un taglio delle risorse destinate alla scuola materna, che verrà compensato da un aumento delle rette a carico delle famiglie.

Quando, infine, a proposito del canone relativo alle stazioni radio per la telefonia mobile è stata fatta notare una forte diminuzione fra quanto accertato e quanto previsto in via definitiva a fine anno – nell’ordine dei 20.000,00€ - l’assessore Bertelli ha affermato che si trattava di un errore: comunque lui se ne era già reso conto e comunque la cifra giusta era quella più alta.

Quindi: tutto bene quel che finisce bene! Insomma…

Insomma, forse noi siamo amministratori, di minoranza, inesperti, forse non conosciamo le prassi con cui, ci è stato detto, è sempre stato costruito un bilancio di previsione negli ultimi dieci o anche quindici anni (od anche centocinquanta, aggiungiamo noi…), però, visto che qualcuno del nostro gruppo ci capisce un poco della materia, ci piacerebbe vedere un minimo di preparazione e sicurezza maggiore - il dato che ci rimane più vivo e presente, alla fine della discussione sul bilancio, sono i tanti “non so pronunciati dall’assessore di riferimento – ci piacerebbe vedere dati più reali – possibile che in un bilancio pluriennale le spese correnti siano tutte “di consolidamento” e non vi sia alcun tipo di spesa “di sviluppo”? – ci piacerebbe, a costo di venir ancora tacciati di essere quelli delle parole e non dei fatti, sentire qualche parola sui problemi e sulle difficoltà – che, checché si dica il contrario, esistono e sono reali - del paese e dei suoi abitanti. Non vorremmo sentire solo slogan, a cui poi seguano fatti diversi: per i cittadini di San Zeno, alla fine, da questo bilancio emerge un aumento di quelle che qualcuno chiama “tasse” (vedasi aumento della Tarsu e delle rette per la scuola materna) e contro cui ad ogni piè sospinto alza la voce. Vabbè che Berlusconi prima ha sbandierato un taglio delle tasse (cosa che sentiamo ininterrottamente da 15 anni senza vedere alcun risultato in merito, PAROLE, NON FATTI) o una riforma fiscale che dir si voglia, per poi rimangiarsi frettolosamente le sue dichiarazioni, ma perché a San Zeno qualcuno si dimostra “più realista del re”, arrivando addirittura ad alzarle?

Meditate gente, meditate…

Il Consigliere di "San Zeno è di tutti"
Fabrizio Molteni

lunedì 11 gennaio 2010

Buon 2010 da parte del gruppo consiliare

Ormai lasciati alle spalle Natale, Capodanno e l’Epifania, riprendendo l’attività politica volevamo rivolgere a tutti un pensiero benaugurate per il nuovo anno, prendendo spunto dall’apprezzato messaggio augurale inviato, in occasione delle festività natalizie, dal Sindaco a nome dell’amministrazione comunale.

Il Sindaco augurava sinceramente che “le difficoltà del momento ci portino un recupero di valori di identità e di solidale convivenza”.

Noi vogliamo augurare ed augurarci che l’auspicio del sindaco valga sempre, non solo in questo particolare momento; pensiamo che il recupero dei valori, in particolare quello di solidale convivenza, prescinda dalle difficoltà che stiamo vivendo.

Vogliamo augurare ed augurarci che i valori siano quelli di tutti, anche di chi ha idee, religione, cultura diverse da noi.

Vogliamo augurare ed augurarci che le identità, oggi tanto citate e sbandierate - spesso a sproposito - ci portino a sapere chi siamo, ad avere certezza di noi per poterci confrontare con gli altri, senza brandirle verso chi è diverso da noi.

Vogliamo augurare ed augurarci che, alle belle parole di Natale, seguano i fatti, nella direzione della solidale convivenza; ci piacerebbe che il sindaco sottolinei questo bel concetto in particolare ai suoi compagni di viaggio della Lega Nord: qui da noi non siamo certo ai livelli, vergognosi, di Coccaglio, Cologne o Trenzano – paesi ultimamente balzati agli onori delle cronache per episodi o decisioni “poco onorevoli” – però una certa “cultura” gravita in quegli ambiti e non sembra aperta ad una solidale convivenza.

Vogliamo allora augurare ed augurarci che nel 2010 si possa effettivamente e realmente operare e lavorare per vivere solidalmente uno accanto all’altro, qualunque sia il luogo di provenienza ed il colore della pelle, fraternamente, nella convivialità delle differenze.


Il gruppo consiliare
“San Zeno è di tutti”