Retromarcia tra le polemiche E sul Pgt si scatena la bagarre
SAN ZENO. Via libera del Consiglio alla revoca della prima variante, ma le minoranze abbandonano l'aula per protesta - L'assessore Serana: «Decisione scaturita da un errore tecnico» - L'opposizione: «Su una delibera ci sono pure questioni di merito»
Restano sulle proprie posizioni maggioranza e opposizione a San Zeno, e alla fine il risultato è la revoca della prima variante al PGT approvata lo scorso luglio. Questo al termine di una seduta del Consiglio a dir poco rovente. L'unico momento di «pacificazione» vissuto è stato quello del comune ricordo del sindaco Angiolino Serpelloni, scomparso lo scorso febbraio e commemorato con un minuto di silenzio e un ricordo dell'assessore Marco Ferretti. Per la prima volta il Consiglio si riuniva dopo la sua morte. A prendere il suo posto Omar Bertelli, il vicesindaco, la cui reggenza durerà per circa un anno, fino alle amministrative del 2013.
TORNANDO invece all'argomento principale della seduta, alla base della revoca della variante, con l'uscita polemica della minoranza dall'aula, c'è un errore dovuto a una «svista dell'ufficio tecnico che ha inficiato la corretta procedura». In sostanza, il documento di piano della prima variante del PGT non sarebbe stato presentato alla Provincia che, a sua volta, non avrebbe dato il proprio benestare sulla compatibilità con il PTCP (il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale). Per ovviare a questa mancanza è stato scelto quindi di revocare la variante dello scorso luglio per ricominciare un nuovo iter procedurale. «La revoca della variante mantiene però valide le osservazioni presentate dopo la sua approvazione di luglio - ha spiegato in aula l'assessore all'Urbanistica Vittorio Serana -, dando l'occasione ai cittadini che lo ritenessero opportuno di presentarne di nuove».
LA REVOCA ha trovato una ferma opposizione da parte della minoranza che, a sua volta, ha denunciato «vizi non solo formali». A finire nell'occhio del ciclone, in particolare, la Delibera 11, «viziata anche da questioni di merito». A dar battaglia in aula il capogruppo della lista «San Zeno è di tutti» Fabio Odelli e il consigliere Fabrizio Molteni che hanno invitato alle dimissioni l'assessore Serana per la responsabilità politica dell'accaduto. L'approvazione, lo scorso luglio, della Delibera 11, secondo l'opposizione «è una scelta tecnica sbagliata, quindi passibile di un risarcimento danni». Numerosi i motivi addotti, a cominciare dalle incongruenze riguardanti la bocciatura di un'osservazione presentata in agosto. Inoltre, fanno notare dall'opposizione, ci sarebbero un paio di casi di conflitto di interessi riguardanti tre consiglieri: due, «pur non partecipando ai lavori», erano rimasti in aula all'atto della votazione (cosa vietata dalla legge e confermata da alcune sentenze del TAR); il terzo, che invece ha partecipato alla votazione, è un dipendente della Duferdofin, azienda interessata dagli effetti della variante. E sempre per quanto riguarda il tema del conflitto di interessi, «risulta sconveniente che un architetto già estensore del PGT sia il progettista di un piano attuativo riguardante il nodo di interscambio San Zeno Porta Sud, che rientra nella variante».
L'opposizione ha infine denunciato la mancata pubblicazione del verbale della seduta e alcuni allegati. Alla votazione finale quindi i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l'aula, mentre i due consiglieri di maggioranza coinvolti dal conflitto di interesse hanno assistito al dibattito tra il pubblico.
Fabrizio Vertua, Bresciaoggi, 31 marzo 2012