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lunedì 25 marzo 2013

I diritti: acqua bene comune!

Ho sempre pensato che un impegno politico e civico, anche in veste di semplice cittadino, debba partire dalla difesa dei diritti.

I diritti che ognuno rivendica per sé, però senza dimenticare i diritti degli altri, soprattutto di chi per un motivo o per l’altro non ne può beneficiare.

Il pieno godimento dei diritti fondamentali è la base della democrazia, del vivere civile e di un paese giusto.

Si scrive Acqua, si legge Democrazia”: questo il motto dei comitati per l’acqua pubblica.

Come non condividere questa affermazione?

Proprio perché la condivido appieno, non potevo che partire dal tema dell’acqua pubblica, ed affermare con forza e convinzione che non deve essere oggetto di speculazioni né di guadagno. Lo dico da semplice cittadino, ma anche da cittadino impegnato politicamente. Cos’è in fondo la politica, se non un mezzo per il buon governo della polis, cioè della comunità?

Dobbiamo aggiungere anche le bollette dell’acqua fra i motivi che non permettono a molte famiglie di arrivare a fine mese. Il problema è che possiamo rinunciare a molte cose, ma non certo all’acqua!

Una battaglia lunga, resa complessa da complicazioni normative e gestionali, ma assolutamente necessaria!

Oggi il mio impegno di cittadino e di politico è chiaro: sono per il ritorno alla gestione pubblica dell'acqua. Meglio che sia un'assemblea dei Sindaci a decidere le tariffe, piuttosto che un consiglio di amministrazione di una S.p.A.

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