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giovedì 21 gennaio 2010

Cronache, di parte, dal Consiglio Comunale del 14.01.2010

L’ultimo Consiglio Comunale ha avuto come suo punto focale la discussione in merito al bilancio di previsione 2010 ed al pluriennale 2010-2012.

Per spiegare tutto “sto popò di roba”, l’assessore al bilancio ha impiegato circa una ventina di minuti (in difetto piuttosto che in eccesso!), confermandoci nell’idea di un bilancio improvvisato, raffazzonato, pieno di buchi e lacune, con cifre – in particolare per quel che riguarda ricavi dalla vendita di aree fabbricabili od oneri di urbanizzazione - che, dato il momento di crisi generale ed in particolare del mercato immobiliare, sembrano, quantomeno, di difficile conseguimento .

Alla fine dell’approfondita disamina dell’assessore, prima di iniziare la discussione, mi sono preoccupato di chiedere al sindaco se sussistessero o meno i tempi di discussione a suo tempo dettati dal sindaco stesso: il primo cittadino ha risposto che non sussistevano, in quanto non erano previste risposte ad interpellanze. E’ sembrato quindi che la domanda non avesse ragione di essere. Peccato che il sindaco scordi come, quando in modo singolare prese questa decisione, dettò tempi non solo per la discussione in merito alle interpellanze, ma soprattutto per la discussione dei punti all’o.d.g. del consiglio!

Dopo questa stravagante risposta, abbiamo iniziato a porre i nostri rilievi partendo dalla mancanza di un parere della Commissione bilancio, cosa non ritenuta essenziale dalla maggioranza, con l’assessore che si è trincerato dietro il regolamento, che non prevede la necessità del parere. Peccato che, in sede di Commissione bilancio, la maggioranza si sia dimenticata quanto dice lo Statuto comunale (da loro redatto…) circa il presidente di detta Commissione; all’art. 28, punto 2, lo Statuto prevede che “…la presidenza delle commissioni di garanzia e di controllo, deve essere attribuita all’opposizione…”: naturalmente, il presidente eletto è un membro indicato dalla maggioranza. Su questo punto, però, avremo modo di farci valere in Commissione Statuto e regolamenti.

Fabio ha quindi continuato a porre domande e le risposte sono state un festival di “non so”, di ammissioni di quanto volevamo sentire, e di vere e proprie “perle”. Una di queste l’assessore Frisoni l’aveva infilata in sede di presentazione, affermando che non ci si deve preoccupare se alcune entrate diminuiscono rispetto all’anno precedente, perché se altre aumentano si avranno a disposizione più risorse. Peccato che tale ragionamento non si basi su dati certi e che valga anche il contrario: infatti, verrebbe da chiedere all’assessore, cosa succederebbe se, per caso, dovessero diminuire anche le altre entrate previste?

Continuando con le perle, dal ragionamento dell’assessore Frisoni in merito alla raccolta dei rifiuti è sembrato quasi di percepire che i cittadini di San Zeno debbano ringraziare l’amministrazione per il servizio reso… Rispondendo alle efficaci e pertinenti domande di Fabio, sempre a proposito dell’aumento della Tarsu, hanno dovuto ammettere che l’aumento del 10% è uno scoglio arduo per molte famiglie e, gli amministratori del nostro Comune, non ci hanno saputo dire se esiste un regolamento che disciplini l’applicazione di tale tassa…!

In merito a questo punto, come si potrà evincere anche dalla dichiarazione delle nostre motivazioni di voto, la cosa che abbiamo giudicato maggiormente negativa, è stata la decisione di un aumento secco della tariffa a carico di tutti i sanzenesi, senza la previsione per lo meno di un percorso indirizzato ad un cambiamento della gestione del ritiro della nettezza urbana, che si caratterizzi per una diminuzione dell’aggravio di costi sui cittadini (si veda ad esempio l’innovativa esperienza da poco attuata a Borgosatollo). L’assessore Bertelli ci ha assicurato che nella maggioranza ci siano delle idee su come impostare in maniera diversa il servizio; da parte nostra, quanto prospettato dall’assessore nella discussione ci sembra un chiaro indicatore di questa volontà: verificheremo ora, nella commissione deputata ed in Consiglio, il procedere di questo percorso e, se ciò avverrà, saremo pronti a portare il nostro contributo.

Quando è stata fatta rilevare la mancanza di molti dati, numeri ed analisi all’interno del bilancio (ad esempio: dati sulla natalità e mortalità nell’ultimo quinquennio, voce “condizione socio-economica delle famiglie” lasciata vuota, mancanza degli organici dell’ufficio segreteria e della biblioteca, mancanza analisi sull’andamento della raccolta rifiuti, ecc.) – per la maggior parte dei casi ammessa e riscontrata dalla stessa maggioranza - il sindaco ci ha perentoriamente rassicurato che verranno inseriti; quando è stato chiesto il perché non ci fossero, l’assessore al bilancio ha risposto che non sapeva dircelo. Noi ci chiediamo, invece, viste le lacune presenti, su cosa ci si è basati per inserire i numeri a bilancio, o, per lo meno, che attendibilità hanno questi e le scelte compiute…?

Alla domanda circa il taglio di ulteriori 9.000,00€ di trasferimenti alla scuola materna, l’assessore De Carlo prima ha attaccato la risposta con un incerto ed eloquente “se ricordo bene…”, quindi ha provato a mischiare le carte, cercando di fare il gioco delle tre carte, ma di fronte alla precisa sollecitazione di Fabio a rispondere alla sua domanda chiara, puntuale ed inequivocabile, ha dovuto ammettere che si tratta di un taglio delle risorse destinate alla scuola materna, che verrà compensato da un aumento delle rette a carico delle famiglie.

Quando, infine, a proposito del canone relativo alle stazioni radio per la telefonia mobile è stata fatta notare una forte diminuzione fra quanto accertato e quanto previsto in via definitiva a fine anno – nell’ordine dei 20.000,00€ - l’assessore Bertelli ha affermato che si trattava di un errore: comunque lui se ne era già reso conto e comunque la cifra giusta era quella più alta.

Quindi: tutto bene quel che finisce bene! Insomma…

Insomma, forse noi siamo amministratori, di minoranza, inesperti, forse non conosciamo le prassi con cui, ci è stato detto, è sempre stato costruito un bilancio di previsione negli ultimi dieci o anche quindici anni (od anche centocinquanta, aggiungiamo noi…), però, visto che qualcuno del nostro gruppo ci capisce un poco della materia, ci piacerebbe vedere un minimo di preparazione e sicurezza maggiore - il dato che ci rimane più vivo e presente, alla fine della discussione sul bilancio, sono i tanti “non so pronunciati dall’assessore di riferimento – ci piacerebbe vedere dati più reali – possibile che in un bilancio pluriennale le spese correnti siano tutte “di consolidamento” e non vi sia alcun tipo di spesa “di sviluppo”? – ci piacerebbe, a costo di venir ancora tacciati di essere quelli delle parole e non dei fatti, sentire qualche parola sui problemi e sulle difficoltà – che, checché si dica il contrario, esistono e sono reali - del paese e dei suoi abitanti. Non vorremmo sentire solo slogan, a cui poi seguano fatti diversi: per i cittadini di San Zeno, alla fine, da questo bilancio emerge un aumento di quelle che qualcuno chiama “tasse” (vedasi aumento della Tarsu e delle rette per la scuola materna) e contro cui ad ogni piè sospinto alza la voce. Vabbè che Berlusconi prima ha sbandierato un taglio delle tasse (cosa che sentiamo ininterrottamente da 15 anni senza vedere alcun risultato in merito, PAROLE, NON FATTI) o una riforma fiscale che dir si voglia, per poi rimangiarsi frettolosamente le sue dichiarazioni, ma perché a San Zeno qualcuno si dimostra “più realista del re”, arrivando addirittura ad alzarle?

Meditate gente, meditate…

Il Consigliere di "San Zeno è di tutti"
Fabrizio Molteni

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